La cremazione è il processo per cui la salma del defunto viene ridotta in polvere e cenere; questi resti sono poi conservati in un’urna cineraria che può essere tumulata in un loculo o affidata ai familiari del defunto. Le ceneri però possono anche essere “disperse” in terra, in aria o in acqua.
Le norme che regolano la cremazione
Parliamo di una pratica sempre più diffusa in Italia, ma nonostante negli ultimi anni abbia avuto sempre più successo non tutti ne conoscono i limiti. Infatti sia la cremazione che la dispersione sono regolate da una serie di norme, molte delle quali regionali e comunali e che quindi fanno sì che in base al luogo di sepoltura, soprattutto la dispersione possa avvenire con modalità e limiti differenti.
Tuttavia, due elementi sono imprescindibili perché la cremazione possa avvenire:
- le volontà del defunto trasmesse per iscritto dietro l’autorizzazione dell’Ufficiale di Stato Civile;
- un certificato medico che escluda in via ufficiale qualsiasi ipotesi che la morte sia avvenuta a causa di un reato. Se invece fosse in corso un’inchiesta penale e il medico non potesse emettere il certificato, è necessario che il magistrato incaricato dia il nullaosta.
Per tutto il processo della cremazione è infatti fondamentale quanto dichiarato dal defunto: non solo la sua volontà di essere cremato, ma anche il luogo e la persona incaricata dell’eventuale dispersione.
Dove si possono disperdere le ceneri
Come abbiamo detto, una volta avvenuta la cremazione, le ceneri possono essere tumulate, affidate o disperse. Nella terza opzione sarà sempre l’Ufficiale di Stato Civile del comune in cui si è verificato il decesso a emettere l’autorizzazione.
Nonostante nei cimiteri esistano aree ad hoc per la dispersione delle ceneri, molti comuni permettano che la dispersione possa avvenire in natura. Sempre previa autorizzazione, il rito può essere compiuto in mare, nei laghi, nei corsi dei fiumi, oppure nei prati o in montagna.
È infatti importante che lo spargimento delle ceneri non crei danni all’ambiente.
Un’alternativa è quella della dispersione in aree private, ma ovviamente in questo caso è necessario il nullaosta dei proprietari.
L’importante è che non avvenga in un centro abitato, come espressamente vietato dalla legge.
Noi di Funerèl che da circa sessant’anni lavoriamo sul territorio della Città Metropolitana di Bologna, conosciamo bene tutte le varie regolamentazioni degli enti locali e sappiamo quindi accompagnare i familiari del defunto nella scelta migliore.
Chi si può occupare della dispersione delle ceneri
Dopo aver scelto il luogo del rito e ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie, si deve nominare una persona incaricata della dispersione, segnalarla nella disposizione e nel consenso alla cremazione.
Tale persona può essere un coniuge, i figli, oppure gli esecutori testamentari del defunto.
Una cosa che non tutti sanno è che la persona incaricata può anche essere un rappresentante legale della società di cremazione a patto che l’agenzia sia la stessa a cui il defunto si è rivolto quando era in vita.
Come visto quello della dispersione non è un processo facile o immediato, è quindi importante che chi volesse effettuarlo contatti un’agenzia di servizi funebri che conosce bene le regolamentazioni e la burocrazia del territorio in cui opera e in cui il lutto è avvenuto. Per maggiori informazioni puoi contattarci alla mail info@funerel.it.