Ci sono diversi riti appartenenti a credi differenti. Ad esempio il funerale cattolico è diverso da quello musulmano o da quello ebraico, ma ci sono anche i cosiddetti funerali laici: cerimonie in cui parenti e amici salutano per l’ultima volta una persona cara deceduta, senza riferimenti al simbolismo delle religioni.
Il rito laico quindi non ha una “procedura” codificata come quelli religiosi, anche se di solito si ricorre ugualmente a musiche e letture.
Vediamo nel dettaglio come si svolge questo tipo di cerimonia.
Come si svolge un funerale laico
Innanzitutto bisogna segnalare che il rito non è tenuto da un officiante religioso, come ad esempio un prete. Solitamente sono i familiari e gli amici ad accompagnare i presenti nel saluto del defunto, perché sono le persone che lo conoscono meglio e che possono tradurre in parole e gesti i suoi sentimenti e pensieri.
Ci sono però anche celebranti professionisti, formati e certificati per svolgere questo genere di riti. Queste figure possono essere molto utili perché riescono a dettare i tempi della cerimonia. Impediscono che si protragga troppo a lungo o sia troppo breve e evitano momenti di silenzio o situazioni imbarazzanti. Ovviamente, non potendosi affidare a letture e momenti codificati dalla religione, è importante che la persona scelta come celebrante esterno si incontri con gli organizzatori del funerale per trovare le parole più in linea con la vita e il pensiero del defunto.
Dove si può celebrare un funerale civile
A differenza dei riti religiosi, che hanno luoghi ben precisi in cui si può compiere la cerimonia, il funerale laico – detto anche civile – può essere svolto presso un’abitazione oppure in un luogo affittato per l’occasione. Si può celebrare anche all’interno del cimitero se si sceglie di realizzare solo un breve saluto al defunto.
In Francia già dopo la Rivoluzione Francese vennero redatte le prime regolamentazioni per organizzare i funerali laici. In questi documenti venivano anche stabiliti i luoghi. In Italia invece molti comuni non hanno mai attuato la normativa che prevede l’apertura degli spazi. Ciò rende molto complicato organizzare un funerale laico. Inoltre, alcuni comuni non hanno mai aggiornato i regolamenti della polizia mortuaria e quindi si obbliga feretro e corteo a percorrere il tragitto più breve dall’obitorio, da casa o dalla chiesa al cimitero senza immaginare una location alternativa alle tre. È quindi consigliabile recarsi al proprio comune per informarsi sulla possibilità di celebrare il ricordo del defunto in uno degli spazi adibiti a tale scopo dall’amministrazione pubblica. Si può anche contattare un’agenzia funebre che per la sua esperienza sul territorio conosce già le disposizioni comunali.
È ovviamente possibile affittare spazi differenti che corrispondano alle necessità e alla sensibilità del defunto e dei suoi cari.
Quali letture scegliere
Come detto, ogni cerimonia laica è diversa da un’altra. Infatti non c’è un canone di musiche, preghiere, letture e non è divisa in determinati “momenti”.
Un elemento in comune tra le diverse cerimonie civili sono le letture che sono sempre presenti. In questo caso ci si può affidare agli autori più amati dal defunto o a una serie di scrittori che hanno guardato la morte con un occhio estraneo dal credo religioso. Alcuni esempi sono Pablo Neruda, Rabindranath Tagore o John Donne. In questo caso i nostri social network possono esservi di aiuto perché periodicamente pubblichiamo aforismi, poesie e canzoni che aiutano a guardare il momento della fine da un’altra prospettiva.
Bisogna però ricordare quella che forse è la più grande differenza tra un funerale laico e un funerale religioso: la cerimonia civile è un ricordo collettivo fatto principalmente dalle persone che vi prendono parte. È quindi un’abitudine molto diffusa che ogni persona decida di ricordare il defunto nel modo che pensa sia il migliore per onorarne la memoria.
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