Riceviamo solo su appuntamento

Rimpatrio della salma in Italia: come funziona e cosa fare in caso di decesso all’estero

Affrontare la scomparsa di una persona cara è un’esperienza molto difficile da affrontare, non solo dal punto di vista emotivo. Dal momento del lutto ci sono infatti moltissime situazioni logistiche e burocratiche da risolvere e che sono rese ancora più complesse dal particolare momento che si vive nei giorni immediatamente successivi a una perdita. 

Se poi il lutto si verifica all’estero, la situazione si complica ancora di più. Il rimpatrio della salma, infatti, richiede una serie di procedure burocratiche e logistiche precise, non solo per garantire il rispetto delle normative internazionali, ma soprattutto per gestire il rientro della corpo nel paese d’origine in modo dignitoso. 

Di seguito una breve guida per sapere cosa fare nel caso di un rientro in Italia di una salma.

Come funziona il rimpatrio della salma in Italia: la procedura

Il rimpatrio della salma in Italia è un processo che richiede il coordinamento tra le autorità del paese in cui è avvenuto il decesso e quelle italiane. In primo luogo è opportuno recuperare una serie di documenti:

  • il certificato di morte rilasciato dalle autorità locali, che attesta l’avvenuto decesso.
  • il nulla osta sanitario (se necessario) che certifica che la salma non presenta rischi sanitari, come malattie infettive.
  • il passaporto del defunto (se possibile) o il documento di identità.
  • la documentazione sanitaria che attesta l’imbalsamazione o la preparazione della salma in base alle normative del paese di origine e alle disposizioni italiane.

Il corpo del defunto deve essere infatti preparato seguendo le normative sanitarie e di trasporto internazionale. In Italia, il defunto deve essere conservato in una bara sigillata ermeticamente, per evitare che durante il viaggio si verifichi qualsiasi rischio sanitario. Il trasporto della salma verso il Paese può avvenire con un aereo o con una nave, in base al tragitto da compiere e alle tempistiche degli spostamenti. 

Rimpatrio della salma, quali tempistiche

Organizzare il rimpatrio della salma in Italia non è un processo immediato, e le tempistiche possono variare. Se il decesso avviene in un paese europeo, il trasporto potrebbe richiedere pochi giorni, ma se il decesso avviene lontano, ad esempio in Asia o America, i tempi potrebbero estendersi anche oltre due settimane.

Ovviamente è fondamentale che non ci siano problemi burocratici che potrebbero implicare intoppi legali. Proprio per questo è necessario rimanere sempre in contatto con il  Consolato Italiano o la Prefettura locale.

Costi e assicurazioni per il rimpatrio di una salma

Un aspetto fondamentale da considerare quando si organizza il rimpatrio della salma in Italia è il costo, che può essere significativo a causa delle spese per il trasporto internazionale, le pratiche burocratiche, e la preparazione della salma. Per questo motivo, molte persone optano per polizze assicurative specifiche, che possono coprire completamente o parzialmente le spese legate al rimpatrio.

Le assicurazioni sul rimpatrio della salma sono offerte da diverse compagnie, sia come parte di polizze viaggio già in essere che come polizze stand-alone. In genere, queste coperture assicurative offrono una vasta gamma di benefici, tra cui:

  • il rimborso delle spese per il trasporto della salma dalla località di decesso all’Italia.
  • la copertura delle spese per l’imbalsamazione e la preparazione della salma.
  • il pagamento delle tasse doganali e delle pratiche amministrative necessarie per il rimpatrio.

È importante verificare che la polizza copra anche le spese legate alle specifiche esigenze del paese in cui è avvenuto il decesso. 

Se il defunto aveva già una polizza di assicurazione sulla vita che copre il rimpatrio, o se la polizza di viaggio include questa opzione, il rimpatrio può essere facilitato senza che i familiari debbano affrontare costi elevati.

Maggiori informazioni sul sito del Ministero degli Esteri.

Riceviamo solo su appuntamento